Le promesse elettorali sono già scadute.
Oggi ho proposto in Consiglio Comunale un emendamento – respinto dal #PDBologna senza nemmeno motivare in aula quest’assurda bocciatura – alla delibera sui criteri di nomina di rappresentanti presso enti, aziende, società e istituzioni proponendo lo strumento delle audizioni pubbliche dei candidati scelti dal Sindaco.
Proprio in questi giorni la campagna di Riparte il futuro sottolineava l’efficacia di questo semplice strumento di rispetto di due principi cardine della pubblica amministrazione: trasparenza e pubblicità.
Durante la campagna elettorale il sindaco Virginio Merola aveva sottoscritto l’appello #SaiChiVoti (http://bit.ly/2atuB6P) promosso da Riparte il Futuro che poneva tra gli impegni l’istituzione di questa buona pratica (http://bit.ly/2aDaZvf).
Mi sembra singolare che un gruppo consiliare che tra le sue fila conta una delegata alla legalità e anticorruzione non si prenda neanche la responsabilità di motivare un voto contrario, non chieda modifiche o ulteriori chiarimenti, ma respinga in maniera compatta l’emendamento.
In campagna elettorale ci siamo illusi che almeno sulla trasparenza e sulla lotta alla corruzione e all’infiltrazione mafiosa si potesse fare un lavoro comune nell’interesse dei cittadini di Bologna. Evidentemente ci siamo sbagliati.
Oggi ho proposto in Consiglio Comunale un emendamento – respinto dal #PDBologna senza nemmeno motivare in aula quest’assurda bocciatura – alla delibera sui criteri di nomina di rappresentanti presso enti, aziende, società e istituzioni proponendo lo strumento delle audizioni pubbliche dei candidati scelti dal Sindaco.
Proprio in questi giorni la campagna di Riparte il futuro sottolineava l’efficacia di questo semplice strumento di rispetto di due principi cardine della pubblica amministrazione: trasparenza e pubblicità.
Durante la campagna elettorale il sindaco Virginio Merola aveva sottoscritto l’appello #SaiChiVoti (http://bit.ly/2atuB6P) promosso da Riparte il Futuro che poneva tra gli impegni l’istituzione di questa buona pratica (http://bit.ly/2aDaZvf).
Mi sembra singolare che un gruppo consiliare che tra le sue fila conta una delegata alla legalità e anticorruzione non si prenda neanche la responsabilità di motivare un voto contrario, non chieda modifiche o ulteriori chiarimenti, ma respinga in maniera compatta l’emendamento.
In campagna elettorale ci siamo illusi che almeno sulla trasparenza e sulla lotta alla corruzione e all’infiltrazione mafiosa si potesse fare un lavoro comune nell’interesse dei cittadini di Bologna. Evidentemente ci siamo sbagliati.