Mi spiace non ci sia l’ass. Orioli, ma in parte una risposta non soddisfacente alla nostra domanda chiaramente già depositata ieri è arrivata oggi a mezzo stampa con le dichiarazioni del sindaco Virginio Merola di questa mattina. Chiedevamo se la giunta e il sindaco fossero a conoscenza della destinazione delle aree e degli immobili indicati da Reggi, direttore dell’Agenzia del Demanio al Corriere di Bologna e quali fossero le loro valutazioni in merito.
Scopriamo che il sindaco e Reggi si sono incontrati, che il sindaco e con lui immaginiamo la giunta sono entusiasti delle proposte, sancendo che scelte urbanistiche cruciali per la città vengono dettate da soggetti estranei al governo della città stessa.
Chiedevamo poi se su queste aree ed edifici dismessi di tale rilevanza per il futuro sviluppo della città vi fosse l’intenzione di condividere con le cittadine e i cittadini i futuri progetti? Ci chiediamo e continuiamo a chiederci nonostante, o forse anzi proprio per aver letto le parole del Sindaco Merola, il comune di Bologna è ancora titolare della pianificazione urbanistica, uno dei pochi poteri rimasti in capo al comune? Questo non perché non sia una buona idea razionalizzare con un risparmio consistente di affitti passivi la spesa pubblica destinando edifici da riqualificare agli uffici giudiziari (mettendo una toppa ad un’operazione immobiliare che con un eufemismo definisco scandalosa) ma perché scegliere dove sviluppare progetti strategici come un campus universitario, una cittadella della giustizia, nuovi parchi, nuove aree commerciali, significa intervenire sul corpo vivo della città. Questi interventi hanno bisogno di un pensiero lungo, di uno sguardo strategico, che non sventoli come una banderuola, un giorno così, con il mandato prossimo chissà. Che idee avete del futuro urbanistico della città? E’ inutile riempirsi la bocca di rigenerazione urbana se questa non è inserita in un progetto di città e di sviluppo ideato sul lungo periodo.
Scopriamo che il sindaco e Reggi si sono incontrati, che il sindaco e con lui immaginiamo la giunta sono entusiasti delle proposte, sancendo che scelte urbanistiche cruciali per la città vengono dettate da soggetti estranei al governo della città stessa.
Chiedevamo poi se su queste aree ed edifici dismessi di tale rilevanza per il futuro sviluppo della città vi fosse l’intenzione di condividere con le cittadine e i cittadini i futuri progetti? Ci chiediamo e continuiamo a chiederci nonostante, o forse anzi proprio per aver letto le parole del Sindaco Merola, il comune di Bologna è ancora titolare della pianificazione urbanistica, uno dei pochi poteri rimasti in capo al comune? Questo non perché non sia una buona idea razionalizzare con un risparmio consistente di affitti passivi la spesa pubblica destinando edifici da riqualificare agli uffici giudiziari (mettendo una toppa ad un’operazione immobiliare che con un eufemismo definisco scandalosa) ma perché scegliere dove sviluppare progetti strategici come un campus universitario, una cittadella della giustizia, nuovi parchi, nuove aree commerciali, significa intervenire sul corpo vivo della città. Questi interventi hanno bisogno di un pensiero lungo, di uno sguardo strategico, che non sventoli come una banderuola, un giorno così, con il mandato prossimo chissà. Che idee avete del futuro urbanistico della città? E’ inutile riempirsi la bocca di rigenerazione urbana se questa non è inserita in un progetto di città e di sviluppo ideato sul lungo periodo.
Per essere ancora più chiara, la cittadella della giustizia, se nascerà dev’essere considerata come un organo che fa parte di un corpo complesso. Non basta dire bella idea. Diteci dove sta, come si collega con il cuore, con il sistema nervoso.
Questo è la programmazione urbanistica, non fare progetti estrapolati da un contesto urbano, quello di cui il comune dovrebbe occuparsi.
Quella che si è appena aperta è una questione enorme, rispetto alla quale nessuno di noi rimarrà fermo a guardare e a subire.