SPEED DATING DI COALIZIONE CIVICA Tutto quello che avresti voluto sapere sul NO al referendum costituzionale e che non hai mai osato chiedereDomenica 27 NovembrePiazza Galvani15.30 – 17Un evento ludico e informativo di Coalizione Civica a sostegno del NO al referendum costituzionale.Il format sarà quello dello speed dating, il cosiddetto “appuntamento veloce” che si articola in due file di sedie rivolte l’una verso l’altra in cui ogni partecipante ha pochissimi minuti per conoscere il suo interlocutore (la persona che gli è seduta esattamente davanti) prima che scatti il timer e debba passare alla persona successiva, scalando di sedia. Una fila sarà occupata da attivisti e militanti di Coalizione Civica e l’altra sarà aperta al pubblico. Nell’arco di un quarto d’ora circa ognuno dei partecipanti del pubblico avrà l’occasione di farsi una chiacchierata con 8 interlocutori sulla riforma e sulle ragioni del NO secondo Coalizione Civica, spiegate secondo lo stile personale e la sensibilità di militanti di ogni genere ed età in un format divertente e dinamico. Un appuntamento al buio con il NO al referendum costituzionale per conoscere tutto quello che avresti voluto sapere e non hai mai osato chiedere!Qui l’evento facebook.
Negli ultimi mesi in Turchia:- licenziati 10 mila dipendenti pubblici- arrestati 30 sindaci eletti democraticamente, altri 70 destituiti dal governo centrale- arrestati 15 deputati dell’HDP, Partito Democratico dei Popoli, per tutti e 59 deputati (3a forza in Parlamento) c’è ora un mandato di cattura- arrestati circa 6 mila militari e 8 mila agenti di polizia- espulsi dalle università centinaia di professori- chiuse decine di giornali e tv d’opposizione- oscurati siti internet e social networkChe senso ha fare politica se non riusciamo ad alzare gli occhi dal nostro quotidiano per condannare questo assalto alla democrazia e chiedere giustizia per i nostri concittadini del mondo in Turchia?Ieri ho chiesto – come hanno fatto molte altre città italiane – che il Comune di Bologna si esprimesse per chiedere al governo italiano di promuovere in tutte le sedi istituzionali opportune la ferma condanna di quanto avvenuto e l’attivazione di tutti gli atti politici e diplomatici necessari per la cessazione degli attacchi indiscriminati nei confronti del popolo curdo e della società civile e il ripristino delle libertà democratiche in Turchia.Politica è solidarietà, non ha confini e non ha barriere.Qui il testo dell’OdG#FreeHDP
intervento completo (nell’intervento in Consiglio Comunale mancano le ultime righe per questioni di rispetto dei tempi)Come avrete capito da questi primi mesi di lavoro consiliare, la battaglia sulla trasparenza è fra quelle più importanti per Coalizione Civica Bologna, lo attestano le audizioni pubbliche che finalmente – non certo grazie al vostro voto, Partito Democratico – saranno una realtà per le nomine da parte del Sindaco Merola.Però vi prego non confondiamo i piani. Non nascondiamoci né dietro a un bando ad hoc, pilotato, che di trasparenza non ha nulla e neanche dietro a un bando foglia di fico, invocato da chi il Cassero non lo vuole proprio in città, né alla Salara né da nessun’altra parte.E’ un principio cardine del diritto quello di trattare situazioni uguali in maniera uguale e situazioni diverse in maniera diversa e io voglio dirlo con forza: il Cassero Lgbt Center non è un’associazione come le altre.Questo non perché piace a me, perché sono “di sinistra” o tante altre facilonerie che ho sentito sia tra i banchi della maggioranza sia tra quelli dell’opposizione. Ma perché quel centro è un patrimonio della città, non c’è bisogno di un grande atto di coraggio per dirlo, c’è bisogno di una presa di responsabilità per constatare i fatti.Allora constatiamo dei fatti.Fatto: l’associazione è riconosciuta a livello nazionale e internazionale. Ne teniamo conto o la mettiamo sempre tutti sullo stesso piano, magari con finanziamenti a pioggia per soddisfare gli appetitini di tutti senza però aiutare concretamente nessuno?Fatto: il festival GenderBender che ha ricevuto il patrocinio di decine e decine di paesi, ha creato collaborazioni con moltissimi associazioni, fondazioni, musei e teatri importanti sul territorio, dalla Cineteca al Mambo, dall’Arena del sole a Terra di tutti Film Festival.Fatto: oltre ad essere fucina di cultura, il Cassero come sapete fa scuola e formazione, laboratori di socializzazione per tutti, da giovani a senior, ha sportelli giuridici di supporto e consulenza, un telefono amico LGBT e molte altre attività di informazione e prevenzione.Fatto: il centro documentazione Flavia Madaschi, nato nel 1983 e cresciuto in parallelo alla crescita del circolo, esprime ricerca, conservazione, tutela e analisi del patrimonio culturale del movimento LGBT italiano e mette a disposizione del pubblico strumenti di elaborazione critica sulle tematiche della sessualità, dell’identità di genere e dell’esclusione sociale. Vi dirò di più, io mi sono laureata con una tesi comparata in diritto transgender e senza il centro documentazione Flavia Madaschi, beh, il capitolo Italia sarebbe stato ancora più lacunoso di quanto non è già a causa della sua legislazione sul tema.Fatto: tutte le volte che si è investito un pochino di risorse su questo centro, ha risposto decuplicando le risorse avute generando un vero indotto per la città.Fatto: fa parte di Arci Arcigay ma anche di ILGA International Gay Bisexual Trans and Intersex Association, che tra le mille attività, monitora il rispetto dei diritti umani LGBT in tutto il mondo.Perché, non mi scorderò mai di ripeterlo, l’Italia è al 33esimo posto su 49 paesi europei nel rispetto dei diritti umani LGBT, quest’anno peggiorando nonostante il passo in avanti sulle unioni civili, totalizzando un punteggio di 29% su una scala di cento punti percentili. Per darvi un’idea dei nostri vicini, l’Inghilterra è 2a con l’81%, la Spagna ha il 70%, il Portogallo il 76%, la Francia il 67%, la Grecia il 58%, l’Austria il 64%. (Fonte e maggiori informazioni: qui. )Il Cassero fortunatamente non è l’unico attore che si occupa di lotta alle discriminazioni, io questa la trovo un’affermazione ignorante, per fortuna Bologna può vantare una grande storia in questo senso.Però è il Comune di Bologna che, durante GenderBender due settimane fa, ha portato a visitarlo la delegazione montenegrina, spiegandone con giustificato orgoglio le attività che porta avanti, oltre al MIT e a Plus, in città.E’ il Comune di Bologna che in quella sede ha indicato la politica degli spazi come un punto di partenza cruciale per la costruzione di relazioni e di buone pratiche.Allora non si può poi dire che il Cassero va trattato come tutte le altre associazioni.Non fate pagare alla città le vostre scaramucce interne, consigliera Di Girolamo. Perché è nel DNA di una città come Bologna la convinzione che sui diritti civili non devono esistere mediazioni. Non è questione di omofobia, consigliere Piazza, è che le poche risorse che ci sono non vanno equamente distribuite, ma vanno investite, e quelle sul Cassero sono investite bene. L’investimento va fatto con una scelta politica. Forse è il regolamento che va rivisto.E ancora, mi dovrà scusare il consigliere Piazza, che sa di avere la mia stima, ma a che titolo parla di favorire le attività e non le persone? Ma se il direttivo del Cassero prende zero, zero! Nessuna retribuzione economica, di che parliamo?Per la trasparenza e la legalità occupiamoci degli appalti, delle gare da milioni di euro, delle nomine nelle Spa. Ma non perdiamo la nostra funzione: fare politica, scegliere, perché questo è il compito che a noi compete. Sono contenta che almeno il Sindaco Merola tenga la barra dritta su questa questione, ma vorrei lo facesse tutto il suo Partito Democratico parlando con una voce unica e forte, non cinque tremolanti e differenti fra loro. Che lo facesse tutto il Consiglio Comunale, affermando che per noi questo è un pezzo di città che ci rende più ricchi, un pezzo di città di cui essere orgogliosi. Un pezzo di città che non va messo in discussione.
INTERVENTO NEL CONSIGLIO COMUNALE TEMATICO SULLA SICUREZZA DEL 24/10″Voglio contrastare subito un pregiudizio, e cioè che la sinistra non parla di sicurezza.Io credo che la sinistra invece debba parlare di sicurezza, ma deve farlo senza perdere il suo vocabolario, che è prezioso.Perché la sicurezza non va confusa con la repressione e il proibizionismo. Sicurezza è non lasciare nessuno da solo.E’ un concetto che spesso si impara da bambini, mi ricordo da piccola nelle strade dell’isola vicino a Vancouver dove abitavano i miei nonni, i cartelli municipali che recitavano “This is a neighbourhood watch community”, questa è una comunità di vicinato che osserva, si protegge, si tutela.L’abbiamo detto più volte in campagna elettorale con Coalizione Civica, una città sicura è una città che si – cura, dei vicinati comunità, dei quartieri che fanno comunità.Una città viva, partecipata, in cui magari si fa prevenzione, si promuove l’uso e il consumo consapevole di alcolici e sostanze stupefacenti, ci si batte per la legalizzazione di queste sostanze e si contrasta lo spaccio mafioso.Mi stupisce che nel dibattito odierno non si sia ancora detto che il primo passo deve necessariamente essere eliminare le ordinanze confuse e stratificate che esistono in questa città e che ne rendono la stessa applicazione discrezionale.Bologna non può essere la città degli studenti solo quando pagano gli affitti e le rette universitarie.Vi chiedo, sinceramente, trovate più sicura la Bologna di adesso, in cui dopo le 9 vige una sorta di insensato coprifuoco che non fa altro che favorire lo spaccio di alcolici anch’esso gestito dalle mafie o la città in cui la sera le osterie, le strade, i teatri pullulavano di giovani, artisti, intellettuali. Quale visione di città avete, qual è più sicura?Come si può pensare nel 2016 che la soluzione sia la repressione e il proibizionismo quando tutti gli esperti parlano invece di liberalizzazione?Un uso non responsabile delle droghe è un male, ma la proibizione, si sa, è peggio.Degli utenti di droghe solo il 10% ha problemi con la sostanza, a fronte di un schiacciante 90% che ne fa un uso non problematico. Non lo dico io ma l’ufficio di controllo delle droghe dell’Onu.Ma chi è quel 10%? Sono le persone lasciate nella solitudine.Questo lo sappiamo dagli anni ’70, e torno a Vancouver, dove all’Università di Psicologia Bruce Alexander condusse un famoso esperimento sulla droga con dei topi.I topi che in gabbia erano soli con unicamente dell’acqua pulita e dell’acqua drogata consumavano in maniera spasmodica l’acqua drogata, spesso fino alla morte.I topolini che vivevano da topini metropolitani, in una gabbia con altri topi, con vari stimoli, con altro cibo, spesso evitavano in toto l’acqua drogata, oppure vi tornavano solo ogni tanto e ne consumavano piccolissime quantità.Chi è solo, chi è marginalizzato, chi vive nelle povertà è più portato al consumo letale di sostanze, e ancora si parla di proibizionismo come soluzione?L’abbiamo detto più volte: scriviamo insieme, con tutti i soggetti compresi gli studenti, un regolamento dei tempi e della vita cittadina, istituiamo una figura di responsabilità e di raccordo come il Sindaco della notte.Favoriamo la vera fruizione anche notturna della nostra città. Perché solo una città più viva è una città più sicura. “Guarda l’intervento in video: qui
A settembre le famiglie dei circa 100 bimbi che fanno il nido o la materna in via delle Tovaglie si sono trovate a portare quotidianamente i loro bimbi in un cantiere, senza nessun avviso e con spiegazioni confuse e contraddittorie circa il perché e le tempistiche da aspettarsi per la fine dei lavori.Stiamo parlando di rumore, polvere, impossibilità di usufruire del cortile e di spazi all’aperto quando, da protocollo, i bambini avrebbero dovuto essere trasferiti in un’altra ala del palazzo al termine dei lavori di ristrutturazione. Ricordo che, mentre la scuola materna prevede il pagamento della sola mensa (comunque non a buon mercato), l’asilo nido fino ai tre anni ha un costo che può raggiungere i 575 euro mensili. Mi pare il minimo chiedere che le rette vengano sospese fino a quando non verrà ripristinato il servizio che le famiglie meritano.Articolo qui – Nido Tovaglie | Repubblica Bologna