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Biblioteca lame – istanza a provvedere in via di autotutela

Come abbiamo denunciato in queste settimane mancano investimenti pubblici e una progettualità per valorizzare le periferie. Anzi, si va a colpire uno dei pochi luoghi di aggregazione e welfare di comunità di quartiere, mascherando quella che è un’esternalizzazione totale dei servizi e di fatto una privatizzazione di una biblioteca comunale dietro a parole come sperimentazione e sussidiarietà.Stamattina in conferenza stampa (qui sopra in videoriassunto) Brunella Guida, Federico Martelloni ed io abbiamo presentato un’istanza a provvedere in via di autotutela al Comune di Bologna, nella persona del Sindaco Merola, sperando che l’amministrazione in extremis fermi questo bando scellerato. Qualora non lo facesse, percorreremo altre vie anche per denunciare il mancato coinvolgimento del Consiglio Comunale a fronte di interventi che modificano profondamente l’organizzazione di un servizio pubblico consegnandone completamente alcuni “pezzi” alla gestione privata.​Voglio ringraziare ancora Brunella e tutto il nostro fantastico gruppo del quartiere Navile per l’impegno concreto sul territorio e il lavoro svolto.#LAMEglioBiblioteca non si tocca!

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Garanzie per i cittadini, non per i gruppi consiliari

6 Febbraio 2017Intervento in Consiglio Comunale in merito alla scelta del Comitato dei Garanti da parte del Consiglio Comunale”Titolo II (Istituti di partecipazione) Art. 7 (Referendum consultivo)3. La proposta, prima della raccolta delle firme, che deve avvenire in un arco di tempo non superiore a tre mesi, è sottoposta al giudizio di ammissibilità di un Comitato di Garanti, eletto dal Consiglio comunale con la maggioranza dei due terzi dei Consiglieri assegnati, in modo che ne sia garantita la preparazione giuridico-amministrativa, l’imparzialità e l’indipendenza dagli organi del Comune.Voglio iniziare così il mio intervento, perché questo, da consigliera al mio primo mandato, è stato il mio primo approccio alla scelta del Comitato dei Garanti. Leggere lo statuto comunale, e analizzarne la norma, inquadrandola sia per la sua ubicazione – è al titolo II, tra gli istituti di partecipazione dei cittadini – sia, naturalmente, per il suo contenuto.Chiaro, limpido, cristallino.I componenti del “Comitato dei Garanti” sono scelti tra persone in possesso di preparazione giuridico-amministrativa, in grado di offrire la massima garanzia di imparzialità e indipendenza degli organi del Comune, perché sono chiamati a giudicare l’ammissibilità dei referendum consultivi cittadini.Seguendo quest’ottica feci una proposta: se dobbiamo analizzare i curricula in base al merito e premiare le competenze in modo da scegliere un organo preparato, imparziale e indipendente da noi, perché non farlo coprendo i dati anagrafici. Facciamo una valutazione senza condizionamenti, scevra da pregiudizi: sul sesso, sull’età, sul nome. I famosi curricula al buio, che appena votati quasi all’unanimità hanno fatto il giro di giornali e riviste nazionali non come una proposta della consigliera Clancy, non come una proposta di Coalizione Civica: ma come la rappresentazione di una novità, di un piccolo passo avanti del Comune di Bologna, così sono stati raccontati.Una proposta nata di getto e – diciamo così – senza “premeditazione”. Così come senza premeditazione e di getto è stato il vostro voto favorevole alla mia mozione, Partito Democratico.Mi si disse “Molto interessante”; “Se quello che propone la Consigliera non pone problemi di ordine tecnico, non c’è nemmeno bisogno di votare, lo facciamo e buonanotte”, “giusto, ci mettiamo, a parità di curricula, chi ha più esperienza”, si disse “Sì, premiamo prima l’esperienza e poi a parità di curricula, magari favoriamo anche il rinnovamento.”Poi il dietrofront. Devo dirvelo, mi ha avvilita. Mi è stato detto di tutto.Che non si era capito ciò che si votava. Metà consiglio non aveva capito? Interessante.Che io ero ideologica, quando andava bene.Che ero demagogica, quando mi andava meno bene.Io credo questo. Che trattandosi di un ruolo, ancorché importante, non centrale o strategico, la mia fosse una proposta simbolica.Credo che una scelta positiva in questo senso rappresenterebbe un simbolo non retorico, non ideologico, non demagogico, ma un primo passo nelle direzione giusta: verso l’abbandono di logiche spartitorie, verso la definizione più netta di quella linea sottile che deve (o dovrebbe) separare la giusta scelta da parte degli organi rappresentativi, dall’arbitrio.Le scelte, seppur simboliche come in questo caso, aprono porte, segnano vie e danno segnali, in questo caso un segnale di cui abbiamo immenso bisogno – lo stesso che chiedevamo con l’istituzione delle audizioni pubbliche: trasparenza, equità delle scelte, professionalità negli incarichi, responsabilità e condivisione nel proprio potere di scelta.L’istituto è rubricato al titolo istituti di partecipazione dei cittadini: si è fatto un avviso pubblico.Ecco se fosse bastata la più classica logica spartitoria da perfetto manuale Cencelli, allora non andava nemmeno fatto l’avviso pubblico. Bastava chiedere direttamente a maggioranza e opposizioni di fare dei nomi. E lo so, in passato si è fatto così. Anche se, per onestà, essendo organo di garanzia, si davano tre nomi alle minoranze e due alla maggioranza, ma a noi non sarebbero andati bene neanche cinque nomi su cinque alla minoranza.Perché davvero questo vi basta? Continuiamo a condurre una grigia amministrazione in cui nulla si migliora, in cui non si cerca mai di fare un passo avanti, di dare l’esempio, di muoversi verso la luce, la trasparenza, la meritocrazia. In un’epoca di crisi delle istituzioni e di scarsa fiducia dei cittadini nei nostri confronti, non sentite dentro che c’è bisogno di questo, di usare il proprio piccolo potere di scelta per fare una scelta a tutela dei cittadini, nulla di più che svolgere il nostro dovere. L’hanno detto i giornali: il candidato dei renziani piace a Coalizione Civica. No. Non è così. Coalizione Civica non vuole vedere candidati renziani, critelliani, leghisti, forzisti.Il nostro dovere in quanto consiglieri è di scegliere il miglior organo possibile a garanzia dei cittadini. Non a garanzia dei gruppi consiliari.Preparazione giuridico-amministrativa, imparzialità e indipendenza. Ricordatevi questo, quando sceglierete di premiare alcuni curricula e di escluderne altri, che hanno già dimostrato tutte queste qualità. 

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Mai più cie a bologna

MAI PIU’ CIE A BOLOGNA, IL CONSIGLIO COMUNALE TEMPOREGGIA: VERGOGNA.Oggi abbiamo presentato come Coalizione Civica Bologna un ordine del giorno per impegnare l’Amministrazione ad opporsi in ogni sede alla riapertura nel territorio comunale di un Centro di Identificazione e Espulsione ipotizzata dal Ministero dell’Interno.Poco più di due anni fa Bologna riuscì a chiudere la struttura di via Mattei, riconvertita poi in HUB regionale (http://bit.ly/2jl1piP). Bologna voltò pagina dopo tanti, troppi, dolorosi anni di “funzionamento” prima del CPT poi del CIE. A quel risultato contribuì la città tutta: le associazioni, i movimenti, gli avvocati e il personale sanitario impegnati nella difesa dei diritti, le organizzazioni sindacali e politiche, le istituzioni. Bologna si liberò della malagestione, degli abusi, degli sprechi, dell’opacità di una struttura inutile e dannosa. Si liberò della sofferenza nascosta dietro le alte sbarre del muro di cinta di via Mattei, si liberò di un modello fallimentare di gestione securitaria del fenomeno migratorio.Bologna non deve tornare indietro.Il Partito Democratico – senza eccezioni – ha scelto di respingere l’ordine del giorno (che trovate qui sotto) per discuterlo chissà quando in commissione poiché si dicono in attesa di scoprire quale sia il piano Minniti e di che natura sia la proclamata “diversità” delle strutture proposte dal Ministro rispetto ai CIE che purtroppo conosciamo.Crediamo che questa sia un’inutile scusa, buona per rimandare di qualche tempo il confronto tra visioni diverse all’interno del Partito Democratico stesso, così chiaramente emerse nei primi giorni di questo 2017. Una scusa di cui ci si dovrebbe un po’ vergognare quando in gioco ci sono diritti umani e libertà, soprattutto da parte di chi già si è espresso fuori e dentro le istituzioni per l’innammissibilità di queste strutture che il rapporto della Commissione Straordinaria per la Tutela e la Promozione dei Diritti Umani del Senato che definisce “inadeguate, afflittive e sotto gli standard di dignità”.Una scusa di cui oggi prendiamo amaramente atto, le prese di posizione via facebook non hanno trovato evidentemente la naturale concretizzazione di un voto in Consiglio.Agli indecisi, ai timorosi, agli attendisti, a chi fa insostenibili distinguo vogliamo dire che nonostante tutto, nonostante voi, siamo sicuri: Bologna non vuole tornare indietro, Bologna non vuole un CIE e lo dimostrerà con l’opposizione sociale a questo sciagurato progetto.

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la bellezza di un gesto simbolico #messina

La solidarietà e la dignità che può avere un gesto simbolico.A #Messina, l’amministrazione dei nostri “colleghi civici”, compagni e amici Cambiamo Messina dal Basso guidata dal sindaco RENATO ACCORINTI ha aperto le porte della sede del municipio Palazzo Zanca ai senza tetto che in questi giorni, visto l’intensificarsi del freddo, cercano un rifugio per la notte.Già nel 2014 quest’amministrazione creò un luogo per i clochard della città di Messina: si chiama Casa di Vincenzo, ed è attivo tutte le notti. Ma con quest’ondata di gelo, nell’eventualità che la sola Casa di Vincenzo potesse non bastare, l’amministrazione ha messo a disposizione il palazzo simbolo della città, il municipio stesso.Un gesto che nel freddo dei nostri giorni scalda davvero, perché autenticamente solidale. Chapeau.

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Il tempo del coraggio – yanis varoufakis

 “Ci troviamo in un momento storico simile a quello degli anni ’30.Nelle decadi a venire i ragazzini italiani, greci, francesi ci chiederanno, come abbiamo fatto noi con i nostri nonni: e tu che cosa hai fatto nel 2017? Come hai fermato l’avanzata delle destre nazionaliste?È arrivato il momento di costruire un terzo polo, alternativo sia a quelle destre nazionaliste che all’istituzionalismo finanziario dell’austerity, che rappresenti davvero i cittadini, tutti. Se saremo elitari, allora meritiamo di estinguerci.Ma abbiamo il dovere di provarci.”Yanis Varoufakis, Assemblea Aperta di Diem25, “Il Tempo del Coraggio”, Roma, 7 Gennaio 2017

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