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Coalizione civica per la midnight run

Una corsa o camminata notturna nel cuore di Bologna allo scoccare della mezzanotte per raccogliere fondi da destinare a lavori di  restauro e conservazione dei monumenti della città di Bologna, Bologna Run Midnight: Bologna corre a mezzanotte e adotta un monumento, è arrivata alla sua seconda edizione. Ho partecipato con amici, adottare pezzi di città mi sembra una causa splendida. La città è sicura quando la città si cura! #tornabologna

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pubblica, laica, inclusiva

Perché io credo ancora in una scuolA pubblicA, laicA, inclusivA e di qualitÀ.Tre anni fa con numeri schiaccianti, questa città è stata unita nel portare avanti una battaglia comune, giusta per la Scuola Pubblica e il referendum di quel 26 maggio è stato una splendida battaglia di tutti.La campagna per la A è stato simbolo di un’idea chiara di scuola dalla parte di tutti i cittadini e di rispetto dell’art. 33 della nostra Costituzione, che impone che enti e privati abbiano il diritto di istituire scuole e istituti di educazione senza oneri per lo Stato. Con quel 59% Bologna ha scelto senza indugio di garantire qualità nella didattica, servizi di accoglienza e supporto e la voglia di devolvere le risorse ad un luogo di formazione crescita e formazione di tutti. Oggi è nel mio programma e in quello di tutta Coalizione Civica il desiderio che il risultato del referendum sia rispettato e possa realizzarsi in questa città un progetto di scuola pubblica, che accoglie e che educa alle differenze.Questa sera dalle 20 in Piazza Carducci con il concerto dei Punkreas e la straordinaria partecipazione de Lo Stato Sociale festeggeremo l’inizio degli ultimi 10 giorni di campagna di Coalizione Civica e questo importante anniversario: dopo tre anni, ancora dalla parte della scuola pubblica, ogni giorno.Bologna, è anche la tua voce.#lavocedellacultura#lavocedellapartecipazione

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#iostoconGabriele #FreeGabriele

Intervento in Consiglio Comunale e presentazione Ordine del GiornoDa 11 giorni il giornalista e documentarista Gabriele del Grande è trattenuto nel centro di detenzione amministrativa di Mugla, sulla costa egea meridionale della Turchia, dopo essere stato inizialmente fermato durante un controllo e trattenuto in un altro centro di detenzione nella provincia di Hatay, al confine turco-siriano. Era in Turchia al confine con la Siria per lavorare al suo nuovo progetto indipendente: ‘Un partigiano mi disse’, un libro per raccontare la Siria e la guerra attraverso la voce della gente comune .Come Coalizione Civica avevamo già chiesto dal giorno successivo al fermo che venisse liberato ma ora abbiamo finalmente qualche informazione in più poiché ieri, nella prima telefonata che gli è stato concessa in dieci giorni, il 35enne è riuscito a parlare con la compagna Alexandra d’Onofrio Gabriele ha detto: “Sto parlando con quattro poliziotti che mi guardano e ascoltano. Mi hanno fermato al confine, e dopo avermi tenuto nel centro di identificazione e di espulsione di Hatay, sono stato trasferito a Mugla, sempre in un centro di identificazione ed espulsione, in isolamento.I miei documenti sono in regola, ma non mi è permesso di nominare un avvocato, né mi è dato sapere quando finirà questo fermo. Sto bene, non mi è stato torto un capello ma non posso telefonare, hanno sequestrato il mio telefono e le mie cose, sebbene non mi venga contestato nessun reato. La ragione del fermo è legata al contenuto del mio lavoro. Ho subito ripetuti interrogatori al riguardo. Ho potuto telefonare solo dopo giorni di protesta. Non mi è stato detto che le autorità italiane volevano mettersi in contatto con me. Da stasera entrerò in sciopero della fame e invito tutti a mobilitarsi per chiedere che vengano rispettati i miei diritti”.In questi giorni si sono mossi la Farnesina, l’ambasciata, la famiglia e gli amici, innumerevoli associazioni. Ci piacerebbe che si mobilitasse anche il Consiglio Comunale di Bologna, città dove Gabriele è stato attivo e ha studiato. Gabriele Del Grande, 35 anni, è reporter e documentarista. Nel 2014, insieme ad Antonio Augugliaro e Khaled Soliman Al Nassiry, ha realizzato il bellissimo documentario “Io sto con la sposa” che molti di voi avranno visto in cui il poeta palestinese siriano e il giornalista italiano incontrano a Milano cinque palestinesi e siriani sbarcati a Lampedusa in fuga dalla guerra, e decidono di aiutarli a proseguire il loro viaggio clandestino verso la Svezia. Per evitare di essere arrestati come contrabbandieri però, decidono di mettere in scena un finto matrimonio coinvolgendo un’amica palestinese che si travestirà da sposa, e una decina di amici italiani e siriani che si travestiranno da invitati. Come giornalista Gabriele ha collaborato con tante testate tra cui l’Internazionale, Redattore Sociale, Peace Reporter. Gabriele non è il solo, non è il primo e non sarà l’ultimo a subire questo in Turchia. Ricordo anche solo recentemente il trattamento che è stato riservato alla nostra avvocata Barbara Spinelli. In questo momento insieme a lui ci sono altri 150 giornalisti considerati scomodi dal regime, ci sono politici e parlamentari, insegnanti, la lista è purtroppo lunghissima.Come dice Giulio Cavalli su Left “Per questo è normale che Gabriele sia stato fermato in Turchia al confine con la Siria: se c’è un orlo del mondo che vorremmo scoprire raccontato da lui è proprio quel confine degli orrori Gabriele è l’occhio (e la voce) che in molti vorremmo proprio lì. Gabriele libero e libero di raccontare. “Questa sera il Palazzo del Podestà sarà illuminato di giallo per chiedere la liberazione di Gabriele e per ricordare i tanti giornalisti detenuti o limitati nella possibilità di lavorare in Turchia, domani un presidio in Piazza Nettuno e in tutta Italia si moltiplicano iniziative e prese di posizione su questa vicenda.Con questo piccolo contributo chiediamo che anche l’Assemblea Consiliare prenda posizione accanto alle autorità italiane, alla famiglia, agli amici e collaboratori di Del Grande, alle associazioni e singoli cittadini e cittadine che si sono mobilitati in questi giorni nel chiedere l’immediata scarcerazione di Gabriele Del Grande e al  al Governo italiano di elevare formale protesta presso le autorità turche per quanto avvenuto e di adoperarsi per la pronta risoluzione della vicenda.Per Gabriele che ci ha chiesto di mobilitarci per i suoi diritti e per quanti sono ingiustamente detenuti in Turchia per motivi professionali e politici.#IoStoConGabriele #FreeGabriele
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Bologna, e’ anche la tua voce.

Bologna per me è politica, è attività, è vita. È una città in cui, se vuoi, puoi far sentire la tua voce. Ho scelto di candidarmi con Coalizione Civica Bologna perché è il progetto in cui più mi sento a casa: un gruppo virtuoso ed eterogeneo di donne e uomini che lavorano per vivere e che sentono e respirano la politica che scorre loro nelle vene. Sogno di dare una voce a Bologna e ai suoi cittadini e voglio che tutte insieme queste voci scandiscano un nuovo ritmo per lei, una nuova stagione.La stagione dei diritti, della solidarietà e dell’attivismo.Tutto ciò per cui Bologna è nata ed è diventata la nostra Bologna. Bologna, è anche la tua voce. #lavocediEmily

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SE questa e’ l’europa

Se questa è l’Europa.Quella su cui si costruiscono muri non è mai la strada giusta.Ancora una volta ci si barrica dietro le cortine dell’ indifferenza, della paura, del rifiuto del diverso.La decisione dell’Austria mina i valori fondamentali dell’Europa in nome di un becero nazionalismo, in nome di una volontà politica che mina alle fondamenta di quel processo di integrazione che ci vuole non solo consumatori europei, ma cittadini europei. L’Europa che abbiamo costruito, quella di Spinelli e Delors per la quale siamo stati pronti a riscrivere una storia comune, non è un mero spazio di libero scambio. Perché se abbiamo l’orgoglio di definirci cittadini europei, figli della generazione erasmus, dobbiamo avere il coraggio necessario a gridare che i diritti umani non hanno bandiera, che il diverso non ci fa paura perché è proprio sul valore della diversità e dell’incontro tra culture che abbiamo costruito la nostra Europa. L’Europa di tutti.

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