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Bologna per Aleppo

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#Bologna per #AleppoOggi il Consiglio Comunale è passato con 28 voti favorevoli, tra cui quello del Sindaco Merola, il mio ordine del giorno con il quale chiedevo una presa di posizione e un impegno concreto dell’Amministrazione per la popolazione di #Aleppo, in Siria.Non possiamo più rimanere a guardare in un mondo in cui 65.3 milioni di persone fuggono la propria casa per motivi umanitari (cifre che non si vedevano dalla seconda guerra mondiale).Le città possono avere un ruolo forte sia a livello di sensibilizzazione della cittadinanza e della comunità internazionale, sia nel fornire aiuto concreto, nel teatro di guerra e nel nostro paese fornendo accoglienza degna, come ha già fatto Barcellona e come ha iniziato a programmare anche Napoli.Quando ci fu la guerra in Bosnia Bologna dimostrò una straordinaria solidarietà che andava oltre il sostegno istituzionale, molti partivano per portare aiuti, la città si mobilitò anche nell’accoglienza.Il Guardian ha paragonato Aleppo a Srebenica. Dopo quella tragedia avevamo detto: mai più. Ora un massacro inaccettabile sta avvenendo nuovamente sotto i nostri occhi. Di fronte a questa catastrofe non ci sono muri e chiusure di frontiere che tengano, con queste politiche aumentiamo le sofferenze delle persone che scappano dalla guerra. Bologna sia città rifugio.Quando altri innalzano i muri, è nostro dovere seminare solidarietà.Ringrazio a nome di Coalizione Civica Bologna il Sindaco e i consiglieri che hanno sottoscritto e votato questo Ordine del Giorno.

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Intervento a costruire l’alternativa

Il mio intervento oggi a Costruire l’alternativa – Bologna 18 dicembreSe davvero vogliamo Costruire l’alternativa, allora dobbiamo rappresentare concretamente il 99%, la fascia più povera della società, non più solo a livello ideale. E’ vero, si è detto che dobbiamo andare in ogni periferia, in tutte le campagne e hinterland. Ma non a chiedere il voto. Le periferie e le campagne noi le dobbiamo rappresentare. Guardiamoci: siamo tutti bianchi e mediamente istruiti. Dobbiamo costruire l’alternativa? Io voglio che l’alternativa si veda a partire dai nostri visi. Voglio che l’alternativa sia diversamente abile, voglio che l’alternativa abbia tutte le età, voglio che l’alternativa sia di tutte le etnie, voglio che l’alternativa abbia ogni provenienza geografica e sociale, voglio che che abbia il viso di donna, uomo e anche di chi non si riconosce in un sistema binario.Quale modo migliore di fare questo che partire dalle città, dai territori. La città come laboratorio politico, i territori che si muovono, si alleano, avvicinano la politica ai cittadini perché in un’era di crisi della rappresentanza la via deve per forza essere questa: politica fatta da chi i territori li conosce e li rappresenta, la rappresentanza territoriale è questa e non quella di un senato nominato dai partiti, quello che rischiavamo di trovarci se fosse passata questa scellerata riforma costituzionale.​Abbiamo bisogno di solidarietà. Le politiche di questo ultimo quarto di secolo, quello in cui è cresciuto la mia generazione, non hanno fatto che dividerci e costringerci a una guerra fra poveri in cui ognuno, per forza di cose, è portato a guardare alla sua battaglia quotidiana.Ebbene vorrei che riscrivessimo l’agenda, il linguaggio. Non come sommatoria di individualità ma come comunità che si fa carico dei bisogni della propria comunità, che adotta un linguaggio comune, rispettoso di tutte e tutti, che fa della battaglia di ognuno la battaglia della comunità.Una comunità che non ha confini, perché nell’era della globalizzazione non possiamo essere tutti un unico popolo solo quando si tratta di essere consumatori. Alternativa è quest’alleanza che sta nascendo dei territori e che va da Messina a Marghera, da Napoli a Bologna, ma anche da Barcellona a Berlino. Un’alleanza basata sui contenuti prima che sulle persone.Oggi è il primo passo. I prossimi vanno costruiti tutte e tutti insieme.​Emily Clancy – Consigliera ComunaleCoalizione Civica Bolognap.s. ringrazio Marina d’Altri per la foto. 

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Costruire l’alternativa

Non basta un NO.È questo il messaggio che abbiamo lanciato da più territori il giorno prima del referendum.Vogliamo Costruire l’alternativa. Un’alternativa fatta da tanti sì: almeno 7, come quelli dei nostri tavoli di lavoro.#Bologna domani ospiterà militanti, amministratori locali e nazionali per rimettere al centro le città come laboratori di progettualità politica.Coalizione Civica Bologna vuole essere la casa di tutte e di tutti. Una casa accogliente per #costruirelalternativa, ancora una volta #tuttinsiemeCostruire l’alternativa – Bologna 18 dicembre

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Pd, non vi interessano trasparenza e partecipazione? Legittimo. Ma ammettetelo. 

“Trovo molto giusto il suggerimento della Consigliera Clancy, proprio dal punto di vista del metodo”“Molto interessante la proposta”“Se quello che propone la Consigliera non pone problemi di ordine tecnico, non c’è nemmeno bisogno di votare, lo facciamo e buonanotte”Queste le parole testuali del Partito Democratico di Bologna durante la discussione sui criteri che ho proposto per la valutazione dei curricula dei garanti: da fare “al buio”, per una valutazione solo sulle competenze, come prevede il nostro statuto, scevra da pregiudizi su nome, sesso, età.La votazione poi si è fatta, e la proposta è passata con tutti voti favorevoli e un’astensione. Eppure adesso il Partito Democratico fa marcia indietro completa, così come nella pratica ha fatto la giunta sulle audizioni pubbliche.Non vogliono creare dei precedenti di trasparenza, non vogliono fare passi avanti per una buona amministrazione partecipata e vicina ai cittadini?Nessun problema. Ma che lo ammettano. Questo ho chiesto ieri in Consiglio Comunale.

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Educate, don’t discriminate!

“Mentecatta che delira”, “Fai cagare”, “Fatevi ben incular”, oltre ai più classici “dimettiti” “vergognati” “infame” ecc. Questi solo alcuni dei commenti che ho ricevuto in questi primi mesi di consiliatura comunale, scritti pubblicamente, sui social e anche qui sulla mia pagina.Qualcuno è anche intervenuto sui miei hobby, dicendo che dovrei “fare meno la deejay” e “studiare di più perché evidentemente i miei studi non bastano” (laurea magistrale in giurisprudenza a Bologna, diploma Undergraduate in Legal Studies a Londra).In politica, come nello sport, nella musica, e in moltissimi ambienti, è facile incappare in un maschilismo becero, per non dire in una facile misoginia. Infatti lo stesso non accade, e non credo sia un caso, al mio collega Federico Martelloni.L’educazione alle differenze e di genere nelle scuole deve essere una priorità: la gran parte degli stereotipi di genere si acquisisce in tenerissima età e abbiamo il dovere di educare i nostri giovani e le nostre giovani all’accettazione e alla valorizzazione delle differenze, all’inclusione e alla solidarietà. Vorrei ricordarlo, in questi giorni in cui celebriamo sia la Giornata per i Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza che la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.Investiamo sull’educazione alle differenze oggi, per un domani migliore per tutt*. ​Educate, don’t discriminate!

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