#ilritmodellacittà
Esiste un’importante domanda di mobilità che oggi non trova alcuna risposta: di notte i collegamenti tra centro e periferie sono quasi del tutto disertati dal servizio di trasporto pubblico. Questa paralisi notturna contribuisce all’isolamento di interi quartieri, così condannati all’abbandono e all’insicurezza, e impedisce la progettazione di eventi culturali, rassegne e iniziative capaci di vivificare il territorio e di generare nuove opportunità di sviluppo.
È necessario rendere certa e strutturata l’offerta, superando il disordine dei pochi interventi integrativi finora attuati, che proprio in virtù della loro natura sempre sperimentale ed estemporanea, non hanno inciso in alcun modo sulla capacità di spostamento dei cittadini bolognesi.
La città ha bisogno di un aumento strutturale e certo del trasporto pubblico notturno, estendendo gli orari delle principali linee portanti (13,14,19,20,27) durante la settimana e raddoppiando la frequenza delle linee notturne 61 e 62, specie nel weekend. Un aumento di poche ore del servizio (spostare l’ultima corsa dall’1 alle 2 e anticipare la prima delle 5 alle 4) comporterebbe una copertura quasi 24h del servizio di trasporto pubblico. Questo consentirebbe non solo un migliore collegamento fra i locali della cinta periferica e le abitazioni ma ridurrebbe gli spostamenti in auto (con impatto riduttivo sia su eventuali incidenti sia sulle emissioni di co2).
Questo intervento di ampliamento garantirebbe:
– un migliore collegamento fra centro e periferia, favorendo lo sviluppo di quest’ultima
– un abbassamento degli spostamenti in auto negli orari notturni
– un maggiore presidio del territorio, perché una città meglio collegata è una città più vissuta
Una città più viva è una città più sicura.
Emily Clancy e Vincenzo Fanari